I consumatori sono sempre più attenti a ciò che mettono nel piatto: amano assaggiare ricette provenienti da altre tradizioni culinarie, ma cercano trasparenza e sicurezza, elementi che sono divenuti imprescindibili soprattutto con l’emergenza Covid.
Perciò, tutti coloro che hanno saputo adattarsi alle mutate esigenze del mercato del food, fornendo alla propria clientela informazioni accurate e puntuali sulla sicurezza di ingredienti e materie prime, su lavorazioni, trasporto e conservazione dei cibi, hanno saputo cavalcare l’onda, riuscendo ad acquisire un importante vantaggio competitivo.
Proprio come ha fatto Antonello Rais, proprietario di Tà Bonu, che tradotto dal sardo significa letteralmente “Che buono”. Un innovativo “culurgiones bar” nel centro di Milano, il primo di questo genere, che ha trasferito un angolo di Sardegna nel cuore della Lombardia. Un vero e proprio progetto pionieristico che ha portato i celebri ravioli ripieni di menta, formaggio e patate dalla caratteristica chiusura a spighitta, a conquistare subito una vasta clientela.
L’intuizione per l’apertura di Tà Bonu è venuta ad Antonello da sua mamma che gli aveva suggerito di portare nella città lombarda un prodotto culinario che piacesse proprio a tutti: così è nato il primo Culurgiones Bar.
Tà Bonu ha saputo affermarsi non solo grazie alla felice intuizione della mamma di Antonello o grazie alla sua capacità imprenditoriale. Il suo successo è legato alla tracciabilità sicura e trasparenza tutti quei dati inerenti la filiera produttiva, che porta ogni giorno i culurgiones nel piatto di tantissimi milanesi e non.
La chiave di volta è stato indubbiamente trovare un software di tracciabilità che fornisse tutti i dati necessari per dare ad Antonello Rais un vantaggio competitivo non da poco. Tà Bonu non è solo il primo Culurgiones Bar di Milano, ma soprattutto il primo a certificare materie prime, ingredienti e l’intera filiera dei produttori in modo efficace e sicuro. Una cosa non da poco in tempo di pandemia globale.
A questo punto scopriamo di più in questa intervista.
Secondo noi c’era un solo modo per trasmettere la vera tradizione sarda a Milano: portare in città la Sardegna stessa. Da subito non abbiamo avuto dubbi sul fatto che la provenienza dei prodotti e degli ingredienti principali dovesse assolutamente avere origine sarda. Dopo aver assodato questo, il secondo obiettivo che ci siamo prefissati è stato trovare il modo di comunicare questa scelta e renderla fruibile per i nostri clienti. Ed ecco che è entrata in gioco la tecnologia, divenuta fin da subito un importante elemento di supporto per il nostro progetto.
A proposito di provenienza, nel suo piccolo, il culurgiones è un concentrato di prodotti locali le cui origini sono certe, o meglio certificate e controllate, ma da chi? Vi affidate a un sistema che segue passo dopo passo gli ingredienti dei culurgiones, per renderli i prodotti di una filiera alimentare tracciata?
Per noi è sempre stato essenziale comunicare l’origine certificata dei prodotti. Non sapevamo, però, come realizzare questo obiettivo, finché non abbiamo scoperto Trackyfood che si è rivelato fin da subito la soluzione ideale. I nostri fornitori di prodotti e materie prime infatti utilizzano il software Trackyfood per la gestione completa della loro tracciabilità. Ciò significa: provenienza delle materie prime, censimento dei fornitori, tracciamento degli ingredienti e dei lotti di produzione. Tutto viene gestito e certificato in modo sicuro grazie al sistema di controllo di Trackyfood attraverso la blockchain. Questo consente ai nostri fornitori di avere uno strumento di controllo e gestione di filiera completo, in grado di raccogliere tutte le informazioni sul ciclo di vita dei prodotti. Inoltre, Trackyfood ci consente di esporre i dati raccolti direttamente al cliente. Il consumatore finale può così scoprire, scansionando un semplice QR Code, la data di produzione del prodotto, l’azienda produttrice e persino gli ingredienti con il dettaglio dei singoli fornitori. Un esempio concreto: chi si siede da Tà Bonu può sapere qual è il caseificio sardo che fornisce il pecorino dei nostri culurgiones.
I consumatori stanno diventando sempre più consapevoli, sicuramente molto di più rispetto al passato: iniziano ad avere l’abitudine e l’attitudine ad informarsi sempre di più e su tutto. In particolare, sono molto attenti su cosa scelgono di mangiare e la maggior parte delle volte cercano informazioni online, quindi sono sempre più digitali. Milano poi è senza dubbio uno dei centri dove questi meccanismi si percepiscono maggiormente. Il nostro cliente tipo, ad esempio, viene attratto dalla tipicità e dalla tradizione, è consapevole e abituato digitalmente avanzato. Perciò, sa dove reperire le informazioni che gli interessano sui prodotti. Anziché fargliele cercare, noi gli forniamo comodamente questo tipo di informazioni sul prodotto, dandogli tutte le risposte che cerca, in piena sicurezza ed efficienza. Ecco il valore aggiunto che apprezza e che sfrutta con faciltà.
Il culurgiones assolutamente sì, ma non solo: stiamo lavorando per portare sul nostro menù altri prodotti tipici sardi. Tà Bonu, con il supporto di Trackyfood, è la prova che il local può essere raggiunto anche a distanza, offrendo comunque la garanzia di un prodotto locale, sostenibile, tracciato, certificato e verificato direttamente dal cliente finale.
Ecco dunque che, il progetto di aprire un’attività totalmente nuova e originale, come può essere un Culurgiones Bar e per giunta proprio nel periodo del picco pandemico, sarebbe potuta sembrare un’utopia. Invece Antonello, grazie alla grande caparbietà e lungimiranza, è riuscito nell’impresa di aprire il suo originale bar e acquisire subito la fiducia della sua clientela. Tutto questo grazie a Trackyfood che gli ha permesso di conquistare un vantaggio competitivo notevole, ma anche di dare ai propri clienti quella sicurezza in ambito alimentare di cui avevano bisogno in quell’esatto momento.
Una storia di successo che insegna come, anche nei periodi più complessi, grazie alle soluzioni giuste si possono raggiungere grandi risultati.
Photo credits: immagini tratte dal sito di Tà Bonu!